Progetto Storaro

Nel 2003, in occasione del 100° anniversario dalla sua fondazione, la Società Elettrica Sopracenerina ha voluto donare alla Città di Locarno un progetto luministico che valorizzi quattro luoghi simbolo della città che vengono vestiti di luce: il palazzo storico sede della Sopracenerina, il Castello Visconteo, Piazza S. Antonio e Casa Rusca, e il Santuario della Madonna del Sasso.


Per questo ambizioso progetto, la SES si è avvalsa della preziosa collaborazione di Vittorio Storaro, direttore della fotografia e vincitore di tre premi Oscar, coadiuvato da sua figlia Francesca, architetto ed esperto in illuminotecnica.

Una sinfonia di colori per Locarno

L'idea

L'ideazione si basa sul parallelo fra Locarno e la Città Ideale di Platone, per il quale "ideale" era sinonimo di equilibrio: esiste, infatti, uno stretto rapporto tra l'uomo e le virtù morali che sono il centro del pensiero filosofico di Platone. I significati delle virtù si materializzano in luce e colore che rappresentano la storia, la cultura e le vita della città di Locarno. L'intero percorso parte immaginariamente da Piazza Grande, centro di ipotetiche vie luminose che si diramano e vanno ad accendere luoghi significativi della vita cittadina.

 

Anima

La prima parte del progetto – conclusa nel 2004 – ha visto l'illuminazione del palazzo storico della Società Elettrica Sopracenerina, già antico Palazzo governativo quando questo era itinerante nelle tre città del Cantone. Per l'esterno è stata scelta la luce Bianca, il "non-colore" che contiene tutti gli altri e ne è la somma: bianco come somma di tutte le singolarità, come la conoscenza di tutti i cittadini, che si elevano verso un equilibrio da raggiungere non come individuo, ma come membro di una collettività: la città. La facciata rappresenta un punto di partenza da cui la luce irradia gli altri tre simboli cittadini, raccolti in un centro storico-culturale: analogamente, SES trasmette da oltre cento anni l'energia che ci permette di vivere ogni momento della giornata.

 

Ragione

La corte del palazzo della Società Elettrica Sopracenerina diviene simbolicamente non soltanto la parte interiore di quei significati politico-sociali e governativi di un tempo, ma spazio di rappresentazione di una nuova modernità. In questo caso, è stata scelta la luce Blu, quella più interna a noi stessi perché colore del pensiero, della liberazione, dell'intuizione, la riflessività e l'intimo "io".
È il colore che più si eleva verso il cielo, che si alza all'interno del colonnato come se volesse toccare quella linea di demarcazione tra il terreno e il divino.

Fortezza

La successiva realizzazione ha sede presso il Castello Visconteo, di cui è stata illuminata solo la parte esterna, visibile da chiunque entri in città. In questo caso sono stati selezionati colori caldi: il rosso, l'arancio e il giallo si innalzano fino a lambire gli alti merli delle mura esterne, colori appartenenti alla parte cosciente dell'animo umano e simbolo di energia vitale, di potenza generatrice. La scelta cromatica, in questo caso, mira ad evocare e valorizzare i forti sentimenti dell'impulso, della potenza, della fiamma che accende ed illumina lo spirito umano.

 

Temperanza

Nel luglio 2010 è stato illuminato anche il terzo simbolo cittadino, la Piazza S. Antonio con la chiesa e Casa Rusca. La chiesa con il sagrato, ora dominato dal monumento eretto in onore del barone Marcacci, e il cimitero – ormai scomparso – sono stati nei secoli scorsi centro della vita cittadina, di cerimonie e tradizioni secolari. Accanto si trova Casa Rusca, da alcuni anni pinacoteca comunale. Il colore predominante è il verde, che rappresenta realizzazione degli ideali, ampliamento del sapere, volontà di agire, perseveranza e fermezza.
E' anche il colore della natura che nutre l'uomo per mantenerlo in vita, espressione della vita che risorge. Posto nel mezzo dello spettro cromatico, il verde collega i due mondi della Luce e dell'Oscurità, del Sole e della Luna.

 

Speranza, fede, carità

Il traguardo dell’intero progetto è stato raggiunto con l’illuminazione del Santuario della Madonna del Sasso. Lo studio ha previsto l’utilizzo di colori che si accumunano alle virtù teologali – speranza, fede e carità: si è cominciato con le tonalità del verde e del blu – ciano – che rispondono all’aspirazione dell’uomo a salvaguardarsi dallo scoraggiamento, che lo sostiene nei momenti di abbandono: un’arma che ci protegge nel comportamento della salvezza. È stato in seguito inserito il color magenta, che rappresenta la fede che l’uomo vive, riconosce e professa. Gran parte del Santuario è invece “dipinta” in giallo, che interpreta la capacità umana di amare, la benevolenza, l’amicizia.

"La Piazza Grande di Locarno continua così la sua grande tradizione di palcoscenico di un grande Teatro vivente, attraverso questo nuovo spettacolo di Luci, di Colori, di Virtù, che grazie alla Società Elettrica Sopracenerina si espandono su tutta la città, in tutti i cittadini di buona volontà."

 

Vittorio Storaro

Immagini del progetto

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